Tab Article
L'8 ottobre del 1985, Francesco Narducci, un giovane medico della buona borghesia perugina, scompare misteriosamente, mentre si trova a bordo della sua imbarcazione al lago Trasimeno. La mattina aveva ricevuto una telefonata al lavoro e a metà pomeriggio, senza avvisare nessuno, si era recato al lago. Il corpo viene ritrovato, gonfio e irriconoscibile, quattro giorni dopo. La morte per annegamento viene data per scontata e le molte autorità presenti sul posto riconsegnano il corpo alla famiglia per la sepoltura. Tutto sembra finire lì. La vicenda si riapre quasi venti anni dopo, quando la magistratura perugina torna sul caso. Ma il caso si riapre in modo clamoroso: con la riesumazione si scopre che dentro la bara c'è un corpo diverso da quello ripescato nel lago; dall'autopsia risulta che la morte non è avvenuta per annegamento ma per strangolamento. Ma allora quando è morto il dottor Francesco Narducci? E, soprattutto, come è morto: annegato o strangolato? C'è stato o no uno scambio di cadaveri? Se sì: di chi era il corpo ripescato al lago Trasimeno e dove è finito? E cosa collega la triste vicenda del medico di Perugia alle inchieste sui delitti del "mostro" di Firenze?